Ho scoperto la Goccia durante la pandemia, è stata per me e la mia famiglia un’ancora di salvezza. Era da anni che ne sentivo parlare, ero incuriosita ma non capivo come accedervi. La prima volta sono andata con un’amica, i nostri quattro figli ed Edi, del Comitato La Goccia, che ci ha guidato. Ero incantata, c’era un bosco vicinissimo a casa, grande quasi quanto il Parco Sempione. E’ stato amore a prima vista. Una volta entrati in questo luogo magico e misterioso, la città e i suoi rumori sembravano lontani.
La Goccia che deve il nome alla sua forma, è conosciuta come area dei gasometri, si trova a Milano tra i quartieri di Bovisa e Villapizzone ed è racchiusa dai tracciati ferroviari. Una parte è stata edificata, l’altra di circa 42 ettari è recintata e formata da boschi e da archeologia industriale in abbandono.
Qui, nel 1905, l’Union des Gaz di Parigi iniziò la costruzione di imponenti officine in grado di produrre la quantità di gas ricavato dalla distillazione del carbon fossile, che avrebbe più che raddoppiato la disponibilità di gas in rete per l’illuminazione della città.
Questo fino al 1969, anno della definitiva dismissione dell’area, poi passata di proprietà un paio di volte e infine chiusa nel 1994.
Da allora la Natura è la protagonista e in quasi trenta anni ha dato vita a un meraviglioso bosco spontaneo con più di 2000 alberi che spero vivamente venga salvaguardato perché è un bene prezioso per la nostra città.
“Gli alberi sanno quando siamo vicini. La chimica delle loro radici e i profumi che rilasciano le loro foglie quando siamo nei paraggi…Quando ti senti bene dopo una passeggiata nei boschi, può darsi che alcune specie stiano cercando di corromperti. Tanti farmaci portentosi derivano dagli alberi, e non abbiamo ancora sfiorato i doni che ci offrono. E’ da tempo che gli alberi stanno cercando di comunicare con noi. Solo che parlano su una frequenza troppo bassa perché risulti udibile dalle persone.”
da “Il sussurro del mondo” di Richard Powers
Ringrazio di cuore il Comitato la Goccia che mi ha fatto scoprire questo luogo nascosto e bellissimo e che da anni si impegna per salvaguardare questo patrimonio comune e per bloccare la speculazione edilizia che incombe sull’area.
Milano, 2020-2021
BOSCO LA GOCCIA
La vegetazione lungo il sentiero ha carattere spontaneo e pioneristico: nulla di quanto presente risulta piantumato da mano umana.
La colonizzazione dell’area, precedentemente pavimentata ad asfalto, risulta opera esclusiva della capacità della natura di rigenerarsi e della sua resilienza.
L’attuale stato della vegetazione e le essenze presenti, mostrano un’evoluzione caratteristica delle aree degli ambienti naturali tipici di pianura periurbane e delle Prealpi Lombarde.
Talune piante mostrano come tale processo, ancora in fase embrionale, sia cominciato da svariate decadi e possa evolversi in direzione di una maggiore maturità del bosco e biodiversità.