Nel 2011 mi fu commissionato da un settimanale che stava preparando un articolo sui centenari, di fare un ritratto a Emma Morano, questo è il genere di commissionati che amo. La incontrai nella sua casa a Pallanza, una frazione di Verbania. Era nata nel 1899 e viveva da sola nel suo piccolo appartamento di due stanze. Da anni oramai non usciva più di casa. Si preparò il pranzo e mi raccontò che si mangiava ogni giorno tre uova e della carne trita, questo secondo lei era il segreto della sua longevità, oltre a un goccino di grappa ogni tanto, e questo era un vizetto che aveva pure mia nonna morta a quasi 100 anni, che da brava istriana si metteva un goccino di grappa artigianale nel caffè. Emma ha vissuto più di un secolo, gli orrori di due guerre, ha avuto una vita non certo priva di dolori, aveva perso un bimbo a pochi mesi e aveva deciso, scelta molto coraggiosa per l’epoca, di lasciare il marito che la picchiava. Mi ha ispirato subito una gran simpatia, una vecchietta ancora arzilla e vivace. Ho letto che qualche giorno fa Emma ci ha lasciato, aveva 117 anni.
Emma nella sua camera. Pallanza, 2011